SUPERBOOM, SEATTLE SI AGGIUDICA IL SUPER BOWL XLVIII

Un vecchio detto del football recita così: l’attacco fa vendere biglietti, la difesa fa vincere le partite. Mai una frase ha riassunto così bene una partita così importante. Al MetLife Stadium di East Rutherford,

MetLife Stadium

MetLife Stadium

nei sobborghi di New York è andata in scena una delle vittorie più schiaccianti della storia del Superbowl. La cosa potrebbe non essere sconvolgente se non fosse che domenica scorsa si sono affrontate la miglior difesa della stagione 2013-14 e il miglior attacco della storia della National Football League, ovvero si scontravano i Seattle Seahawks della Legion of Boom allenata da Pete Carroll e i Denver Broncos del 5 volte MVP Peyton Manning e del coach John Fox.

Manning(a sx) vs Wilson

Manning(a sx) vs Wilson

Il risultato finale non lascia scampo a recriminazioni, un secco 43-8 in favore dei Seahawks, la difesa ha stravinto. La tattica adottata da Seattle è stata chiara sin dall’inizio: aggressività per non permettere a Manning di mettere in ritmo il suo formidabile attacco(record di Touchdown segnati in una stagione). Infatti già dopo 12 secondi si sbloccava il risultato grazie ad una safety(placcaggio all’interno della endzone) di Avril su Knoshown Moreno. Il tutto si è originato dall’errato snap tra Manning e il centro Manny Ramirez a causa di una “miss-comunication”. La partita, dunque, subito ha preso una direzione complicata per gli uomini in arancione di Denver.

la safety di Avril

la safety di Avril

L’attacco non è mai riuscito ad ingranare e la difesa non è riuscita a contenere la strapotenza fisica dei più atletici(e anagraficamente giovani) Seahawks. All’intervallo è dominio assoluto Seattle, 22-0. La situazione non migliora nel secondo tempo, anzi così come era iniziato il primo, si apre con una marcatura sul ritorno di 87 yards del kickoff da parte di Percy Harvin che ha raccolto il calcio piuttosto corto del kicker Matt Prater. Seattle si porta anche sul 36-0, salvo poi subire il TD di Demaryus Thomas che evita il “blow-out”(il “cappotto”). La linea offensiva, in parte responsabile delle difficoltà di Denver, non ha saputo proteggere il suo fenomenale QB e reggere l’urto della Legion of Boom capitanata dal corner back Richard Sherman(protagonista nel pre e dopo partita di un feroce trashtalk) e dal linebacker Malcom Smith. Proprio quest’ultimo nominato MVP di questo 48esimo SuperBowl effettuando un intercetto e riportando il pallone in endzone con un TD di 69 yards ha, si può dire, spezzato le reni a Denver a 3:30 dalla fine del secondo quarto. Dal 2003 un giocatore difensivo non vinceva il titolo di MVP, allora fu Dexter Jakcson dei Tampa Bay Buccaneers, mentre bisogna tornare al 2001 per trovare un linebacker MVP, proprio quel leggendario Ray Lewis che aveva trionfato 12 mesi fa con i Baltimore Ravens. Un riconoscimento molto significativo tanto più che solo 3 linebacker hanno ricevuto questo premio nella storia della NFL.

l' INT di Smith

l’ INT di Smith

Ma la squadra dello Stato di Washington non è solo difesa, l’attacco è coordinato dal rampante quarterback Russell Wilson dall’università di North Carolina State, solamente al secondo al secondo anno nella lega ma già molto solido e mentalmente pronto a gestire pressioni importanti come quella di un Superbowl. Domenica ha sempre fatto la scelta giusta, pur non mettendo insieme numeri eccezionali(18/25 e 206 yards), ha mantenuto compatto il suo attacco e facendo segnare 2 TD. Poteva perdere la concentrazione dopo un passaggio facile sbagliato per il tight end Zach Miller, ma è rimasto saldo al comando dell’attacco di Pete Carroll, colui che lo scelse al Draft 2012.
Il grande sconfitto, quindi, è l’attacco migliore della storia che non è riuscito a impensierire mai gli avversari. I ricevitori Welker, Decker, Julius e Demaryus Thomas non sono mai stati pericolosi nei pressi della red zone, le corse di Moreno e Montee Ball sono state praticamente nulle e John Fox non è mai stato in grado di trovare contromisure adatte a Sherman e soci. Le armi in più dei Broncos durante la stagione regolare e i Play Off sono state i drive temporalmente molto lunghi, in grado di far rifiatare la difesa in modo che fosse sempre fresca quando chiamata in causa, contro i Seahawks Denver ha avuto il possesso per 28:07 minuti ben quattro minuti in meno rispetto ai Seahwks.

Sherman(a sx) e Mcdonald

Sherman(a sx) e Mcdonald

Risulta evidente come Denver non è riuscita ad imporre il suo gioco e non è riuscita in alcun modo a contrastare l’attacco di Wilson. Molte erano le aspettative sui ragazzi del Colorado, ma al momento fatidico sono stati trascinati verso il baratro della sconfitta da uno dei pochi punti deboli di questa squadra: la fisicità, troppo inferiore rispetto agli avversari.
Per quanto riguarda Manning questa potrebbe essere stata una delle ultime occasioni per portare a due le dite inanellate. Alla soglia dei 38 anni e con dei problemi al collo non di poco conto, si appresta ad affrontare una offseason decisiva per il suo futuro in quanto a Marzo si sottoporrà ad un check up del collo che potrebbe mettere fine alla sua straordinaria carriera.
Il futuro in casa Seahawks, al contrario, potrebbe essere molto promettente. Se in free agency riusciranno a trattenere alcuni elementi della squadra che ha portato il primo titolo nella verde Seattle(l’unica altra apparizione dei falchi di mare era stata nella sconfitta contro Pittsburgh del 2006) potrebbe aprirsi una dinastia destinata a dominare la NFL.
In attesa dello spettacolo, che forse è un po’ mancato al MetLife Stadium, l’appuntamento è fissato per Settembre, data di inizio di una nuova ed entusiasmante stagione di pro Football.

Champs!

Champs!

Nikolas Subrani (@niksubra)